sabato 26 luglio 2014

In fondo al mare

Estate. Tempo di sole, tempo di spiagge, tempo di mare. Bebo, campione mondiale di apnea quando dorme, abbronzatissimo come uno dei Watussi, si tuffa in acqua con le pinne, fucile ed occhiali, alla maniera di Edoardo Vianello solo che la differenza sta nel fatto che Vianello sa cantare, lui invece è stonato peggio delle campane di Maranello quando vince la Ferrari di Formula 1. Ed eccolo al mare, in acqua. Fin dalle prime bracciate tutto ok, tante alghe intorno a lui, roba che nei ristoranti di cucina orientale morirebbero d'invidia, o forse di fame, fatto sta che se le mangiano fritte ed è pure un piatto tipico conosciuto in tutto il mondo. Tanti pesci intorno a lui. Oggi però lui non è andato al mare per pescare. Vuole farsi un bagno insolito alla ricerca di certezze che ancora non conosce. E via giù, sott'acqua, fino ad immergersi in fondo al mare. Bebo afferma che dalle nostre parti possiamo imbatterci in tonni e pesci spada. Dobbiamo fare attenzione però a non finire in trappola anzi in rete con loro prima della mattanza. Dunque pensa che è meglio essere cauti e salvare la pelle tutta intera. Nei primi dieci metri niente di nuovo, solo acqua salata. Scende ancora più a fondo ed ecco la sorpresa: lastre di amianto, rifiuti e persino una carcassa d'automobile. Che disastro, pensa. Siamo a metà giornata quando il sole picchia forte e picchia sulle case, il nostro amico comincia a manifestare segni di cedimento, annaspa in acqua, è in difficoltà e allo stremo delle forze e decide di rilassarsi mettendosi nella posizione del “morto a galla”. In spiaggia scoppia il panico.
“Uomo in mare, laggiù” grida una ragazza rivolgendosi al bagnino Mario seduto sulla torretta dietro le sdraio. Mario sente odore di salvataggio e armato di buona volontà e con in pugno la sua tavoletta rossa, che sembra un Lifeguard di Baywatch a Malibù, si tuffa come Massimiliano Rosolino prima di mettersi a ballare con le stelle, e in un attimo acciuffa per i capelli il malcapitato Bebo. Sulla spiaggia volano parole grosse come un macigno tra i due e si sfiora la rissa. A calmare gli animi interviene un ufficiale della Guardia Costiera che chiede spiegazioni. Bebo afferma di essersi rilassato alla ricerca del tesoro nascosto, in fondo ha visto solo pneumatici, carcasse di automobili, e di animali abbattuti ma anche rifiuti tossici, che fanno male all'ambiente marino e alla salute umana. Il bagnino Mario gli contesta il fatto di avere sconfinato in un tratto di mare vietato come stabilito dalla presenza del cartello di divieto di balneazione, con il quale non è nemmeno previsto il servizio di salvataggio. Ascoltate le due versioni gli ufficiali della Guardia Costiera a pagare è il povero Bebo, con in più la sospensione della licenza di istruttore subacqueo. Ricevuta la sanzione, Bebo ha una reazione sorpresa ma amara : “Senta Comandante. Il mare qui è una schifezza anche senza divieto di balneazione e per quello che ho visto nei fondali lei mi infligge una multa? Incredibile. Siamo davvero finiti in un mare di guai, ahi, ahi, ahi”.


Sabino Bisso


4 commenti:

  1. Il mare cattura e conserva ricordi, resti e pezzi di storia. Mi piacerebbe potere perlustrare i fondali marini e scoprire...Un Sabino sempre alla ricerca di notizie fresche.
    Nina

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    1. Il mare dovrebbe essere sempre pulito e con un'acqua limpida. Ne vale della salute di tutti gli esseri viventi, uomo compreso. Non è bello e neppure salutare tuffarsi in un mare poco o per niente cristallino. Salvaguardia e prevenzione sono due azioni fondamentali, per scongiurare spiacevoli conseguenze. E non solo a parole. Grazie Nina.

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  2. Altro che mare nostrum!
    La verità è che abbiamo trasformato i nostri mari in discariche.
    Mah!
    Grazie Sabi per la notizia.
    L.I.

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    1. Lucia, hai ragione. Il mare siciliano è Mare Mostrum. Mostruosamente balneabile. Grazie.

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