Estate.
Tempo di sole, tempo di spiagge, tempo di mare. Bebo, campione
mondiale di apnea quando dorme, abbronzatissimo come uno dei Watussi,
si tuffa in acqua con le pinne, fucile ed occhiali, alla maniera di
Edoardo Vianello solo che la differenza sta nel fatto che Vianello sa
cantare, lui invece è stonato peggio delle campane di Maranello
quando vince la Ferrari di Formula 1. Ed eccolo al mare, in acqua.
Fin dalle prime bracciate tutto ok, tante alghe intorno a lui, roba
che nei ristoranti di cucina orientale morirebbero d'invidia, o forse
di fame, fatto sta che se le mangiano fritte ed è pure un piatto
tipico conosciuto in tutto il mondo. Tanti pesci intorno a lui. Oggi
però lui non è andato al mare per pescare. Vuole farsi un bagno
insolito alla ricerca di certezze che ancora non conosce. E via giù,
sott'acqua, fino ad immergersi in fondo al mare. Bebo afferma che
dalle nostre parti possiamo imbatterci in tonni e pesci spada.
Dobbiamo fare attenzione però a non finire in trappola anzi in rete
con loro prima della mattanza. Dunque pensa che è meglio essere
cauti e salvare la pelle tutta intera. Nei primi dieci metri niente
di nuovo, solo acqua salata. Scende ancora più a fondo ed ecco la
sorpresa: lastre di amianto, rifiuti e persino una carcassa
d'automobile. Che disastro, pensa. Siamo a metà giornata quando il
sole picchia forte e picchia sulle case, il nostro amico comincia a
manifestare segni di cedimento, annaspa in acqua, è in difficoltà e
allo stremo delle forze e decide di rilassarsi mettendosi nella
posizione del “morto a galla”. In spiaggia scoppia il panico.
sabato 26 luglio 2014
sabato 19 luglio 2014
La migliore offerta
L'annuncio
affisso nei muri della città parlava chiaro e non si trattava di un appartamento o di una villa. VENDESI terra baciata
dal sole e bagnata dal mare. Offerte all'asta. Appuntamento domenica sera all'Hotel Trionfante per la
serata a tema: “Wilkinson World boat and sails”. Si consiglia indossare
abiti da cerimonia. Martin Conca D'Or, comandante della nave "Old River",
cammina per il centro città e pensa: “E se al posto
della solita barca da 70 metri per viaggiare in lungo e in largo, cambiassi rotta verso la terraferma e puntassi sull'acquisto di
un'isola completamente a mia disposizione? Potrei farci quello che
mi pare, trasformarla persino in un paradiso terrestre”. Martin
coinvolge la moglie Carmen nell'idea. La donna che a sua volta si
mostra entusiasta dell'occasione, si dice pronta ad assecondarlo nei suoi desideri, pur di abbandonare in fretta e
furia la città piena di smog e di inquinamenti vari, che le
provocano problemi di salute, con i quali convive da anni. Deve
infatti accollarsi le allergie e i vari sintomi che le si manifestano, allo stesso livello di come sopporta quel rompiballe del marito, che
quando non è imbarcato per sei mesi, questione in programma ogni
anno perché per lui il lavoro viene prima di tutto, e speriamo che
non cada nel limbo dell'incertezza dove stanno gli esodati, senza
stipendio, senza pensione, in pratica senza niente tra le mani, svolazza
in giro per casa alla ricerca dei giornali della settimana per
tenersi informato sui fatti del giorno.
sabato 12 luglio 2014
Dove andiamo a cena stasera? Nel pianerottolo di casa
Ah,
che goduria! Finalmente è arrivato il week-end dopo una lunga
settimana di fatica distribuita tra lavoro, casa, scuola e
università. La famiglia Passaguai è in fermento per decidere cosa
fare in vista del sabato sera. Marcella, da angelo del focolare
domestico qual è, ha appena terminato di pulire casa e va a farsi
bella dal parrucchiere. Tra taglio, shampoo, manicure, pedicure e
lampade abbronzanti, spende sempre un capitale, e in tempi di risparmio garantito torna
sempre coi conti in rosso. Arturo il capofamiglia compila la lista
della spesa con un occhio in dispensa a controllare i prodotti che
mancano all'appello per la prossima settimana, che si annuncia ricca
di impegni per sé e per i suoi cari.
sabato 5 luglio 2014
A scuola? Mai più al sabato
Clamoroso
in cattedra. No, non sto parlando di chissà quale docente splendida
verrà a insegnarci la materia x o la disciplina y. Venirne a
conoscenza è stato come un fulmine a ciel sereno. E' crollato il
soffitto e saltiamo un giorno di scuola? Niente di tutto questo, anzi
di più. La notizia ce l'ha data il preside, con tanto di amaro in
bocca. Da settembre la nostra scuola non permetterà a noi studenti
di entrare a lezione il sabato mattina. Per colpa della crisi
economica. A sentire questa notizia viene da pensare: “E vai!
Faremo la “Settimana corta” tra i banchi di scuola”. Diciamoci
la verità: in passato “marinare” la scuola, e per giunta di
sabato, era un lusso per noi, praticamente come mangiare caviale nero
a colazione e bere champagne come acqua minerale. Pensare di
farlo adesso sembra incredibile. Invece è proprio così. Niente
scuola al sabato. L'idea geniale a chi appartiene? Alla Provincia.
Che, in una nota inviata ai signori presidi degli istituti presenti
nel territorio, informava della
«chiusura al sabato degli istituti superiori e orario curricolare
esteso su cinque giorni settimanali a decorrere dal prossimo anno
scolastico 2014-2015» a causa del «perdurare della crisi finanziaria determinata dai pesanti tagli ai trasferimenti agli Enti
locali e aggravata dai provvedimenti governativi». «I tagli -
prosegue la nota della Provincia -, impongono decisioni drastiche ma
necessarie al fine di contenere al massimo tutti i costi che incidono
sul bilancio e tra queste le utenze ed i costi di riscaldamento
relativi agli istituti scolastici di competenza provinciale».
sabato 28 giugno 2014
La disfatta
Ci sono tutti i presupposti per riuscire nell'impresa. Siamo forti, sicuri di noi, senza paura. Abbiamo superato avversari quotati e siamo inciampati su avversari apparsi più difficili del previsto. Siamo convinti che possiamo farcela. Un intero popolo ci chiede un ultimo sforzo per coltivare il sogno. L'occhio cade sull'arbitro, che fischia. Lui, si spera, sia imparziale. Inizia il duello, l'ultimo decisivo per andare avanti. In campo siamo lenti e inconcludenti ma dalla nostra parte abbiamo la possibilità di puntare su due risultati a nostro favore. Perdere sarebbe drammatico, l'equivalente di una disfatta.
sabato 21 giugno 2014
Caro pigiama
Caro pigiama, dove
ti ho messo. Esci fuori dal quel cassetto. Stai nascosto sotto il
cuscino, riscaldami quando dormo supino. Pigiama disegnato coi rigoni
o che sta su con le bretelle. Quale scelgo per questa notte dipinta
di stelle? Con la maglia o con la giacca, in pantofole e steso sul
divano, alla tivù guardo un film italiano. Ricordo quando rimasi
fregato in quel negozio dove ero stato. Ne avevo scelto uno a
scatola chiusa senza guardare né il prezzo né il modello. Pensai
sarà nuovo, che bello, e invece trovai un color verde pisello. A
prima vista rimasi scioccato, forse
era meglio scartare un colore diverso e dal prezzo scontato. Non mi
importa né quanto né come, se sono vestito da te sotto il mio
piumone. La coperta è corta, il pantalone pure. C'è caldo stasera
nelle stanze oscure. Adesso è tardi teniamoci a braccetto, caro
pigiama, insieme andiamocene a letto. Un'ultima cosa. Abbassa i
riflettori, fa' piano coi rumori, andiamo e buonanotte ai suonatori.
Sabino Bisso
Sabino Bisso
sabato 14 giugno 2014
Sogno Mondiale. Alla fine siamo tutti italiani
Quando si pensa all'Unità d'Italia è facile rievocare le gesta di Giuseppe
Garibaldi, datate 1861. Adesso nel Terzo Millennio, come già nel
Secolo scorso, l'idea di Italia Unita assume le sembianze di undici
uomini in maglietta e calzoncini: la Nazionale azzurra di calcio,
conosciuta anche come Club Italia. Eh già ci vuole poco per mettere
tutti d'accordo e quando in campo si vedono le maglie azzurre torna a
rinvigorirsi l'orgoglio italico. Non c'è alcun tipo di appartenenza
sportiva che tenga al confronto con la Nazionale. Perché
all'italiano medio gli puoi dare del milanista o anche
dell'interista, dipende dalla squadra del cuore, ma la Nazionale no.
Non ti azzardare a 'toccargli' la Nazionale altrimenti sono very
guai, altro che Uruguay. Soprattutto quando si giocano i campionati
mondiali di calcio, l'italiano medio si esalta anzi di più: si
trasforma. Vuole contemporaneamente tifare, giocare e decidere la
formazione e i cambi da effettuare. Rossi, Altobelli e Graziani?
Oppure Totti, Del Piero e Toni? La storia non si cambia. Siamo stati
Campioni del Mondo anche con questi giocatori in due epoche diverse,
nel 1982 e nel 2006 anche se nell'albo d'oro i titoli mondiali sono
quattro ma le prime due volte non se le ricorda nessuno, essendo
figlie degli anni '30 arrivate a cavallo delle due Guerre Mondiali.
sabato 7 giugno 2014
La monachella
Alla fine è stato
un Giubileo per lei che da perfetta sconosciuta ha stupito la giuria
e le ha suonate di santa ragione ai suoi sfidanti. L'avevano snobbata
tutti anche chi fa il cantante professionista. Lei però non si è
lasciata impressionare e senza paura ce l'ha fatta. La monachella è
ancora lì. Sul palco lascia tutti a bocca aperta, per il suo stile
dolce e determinato. Ha un modo di cantare eccellente. E' giovane e
intraprendente. Non teme nessuno, il Padre Nostro l'assiste dal regno
dei cieli. E lei canta come fosse un usignolo. L'obiettivo è uno: conquistarsi la notorietà eterna, almeno
fuori dai confini paesani perchè al caro paese natìo tutti la
conoscono e fanno il tifo per lei. La sfida è difficilissima contro
avversari tosti che sognano lo stesso premio: un contratto come
corista di cerimonie importanti all'ombra del Cupolone sponsorizzato
dalla "Pasta del Vaticano" per denti così bianchi che più
bianchi non si può. Inizia la sfida: il giudice di gara è niente
meno che don Buro, esperto di canti gregoriani della Confraternita di San Vittore. Dinanzi a lui hanno cantato in tanti per diventare
testimoni di giustizia. E la giustizia a volte è sommària altre
meno. I finalisti sono quattro. La monachella, il fraticello, la
crocerossina e l'alpino.
sabato 31 maggio 2014
Com'è bella la città
Com'è bella la
città, com'è grande la città, com'è viva la città, com'è
allegra la città. Con tante macchine, piena di gas, con tante moto
che fanno "wroom", con tanti negozi tutti chiusi, e il bar
in centro che non c'è più. Com'è bella la città con la vettura del tram "incartata" nel cellophane. Con la metro che va a due
all'ora ed io che l'aspetto qui da un'ora. Com'è bella la città col
suo mare intrappolato e il cittadino incavolato. Questa è la città
che sogno, coi trasporti che sono più veloci dei traslochi, con gli
operai e gli impiegati a tempo pieno e non a tempo perso, con le
aiuole pulite e le scuole riempite. Com'è bella la città che fa
festa per il calcio in Serie A, da un lato, ed è triste per il crollo
di un palazzo, dall'altro. Com'è buona la città, con la sua
gastronomia che delizia la compagnia. Sfincioni, pizza, e stigghiola: roba buona che fa gola.
sabato 24 maggio 2014
Ho fatto un sogno che sembrava vero. E' rimasto nel cassetto
Il parco divertimenti più bello del mondo a due passi da casa. Senza il bisogno di prendere l'aereo per arrivarci. "Dai stavolta ci andiamo di sicuro, te lo prometto!" Babbo era stato sincero con il piccolo Davide (nome di fantasia), occhi azzurri e un temperamento da super eroe, non stava più nella pelle. Topolino aveva allietato i suoi riposini con la ninna nanna, Paperino era con lui nella vasca da bagno quando la mamma gli faceva il bagnetto. Nella sua cameretta aveva steso per terra un tappeto particolarmente bello, nel quale vi era un disegno con Qui, Quo, Qua, i nipotini di Paperino che giocano a tennis. L'occasione è ghiotta per vederli dal vivo, una passeggiata lungo i viali del parco attorniato dai suoi idoli dei cartoni animati della Disney.
sabato 17 maggio 2014
Mozzarella a tradimento
Il signor Bonaventura, cuore caldo e testa dura decide con la moglie, Assunta Precaria, di andare a cenare in una notte di luna caprese al ristorante di Totò Sapore, dove la casa consiglia i piatti tipici della cucina partenopea: scialatielli, friarielli, sfogliatelle, babà e a'pizza. Bonaventura, cavaliere con i vizi ma senza virtù, stasera non bada a spese, spinto com'è dall'amore in questa notte di luna caprese, che è anche occasione di una ricorrenza speciale: l'anniversario di matrimonio.
sabato 10 maggio 2014
Qui si paga in grano. Euro? No, grazie
Guidobaldo Barambani è uno scrittore nazionale di fama intercontinentale e viaggia spesso via terra e via mare. Il suo amico Tom Tom, esperto navigatore satellitare, voleva portarlo sulla luna. Questa volta però l'ha condotto a spasso tra i vicoli di Giancaldo, un paesino disperso in mezzo alla Trinacria, dove i cittadini vivono di pastorizia e agricoltura. Qui il novello Bevilacqua, fresco di “Strega”, nel senso del liquore, incontra un anziano a cui fa subito simpatia, che gli racconta la sua storia.
sabato 26 aprile 2014
Quando il manager non c'è...gli operai ballano.
Chiave da 15, bullone, un giro in senso antiorario...et voilà! La portiera posteriore della nuova auto dell'anno è assemblata per bene. C'è da risalire la china nel mondo del mercato automobilistico mondiale e qui in fabbrica lavoriamo a ritmo sostenuto. Oggi sembriamo galvanizzati, il nostro amministratore delegato ha firmato la proroga del contratto di lavoro per tre anni e noi ci adoperiamo con il corpo e con la mente a...ballare! Ci accompagnano le note di "L'estate sta finendo", celebre brano dei "Righeira", per tante settimane in testa alla Hit Parade. In posizione! Uomini da una parte, donne dall'altra. Pronti...Via con la linea di montaggio. I macchinari procedono su e giù, il telaio è adagiato su un carrello scorrevole. Il parabrezza è così luminoso che ti ci puoi specchiare davanti, il cambio automatico a cinque rapporti...senza interruzione della spinta.
Insaziabile...se ne avesse solo uno!
sabato 12 aprile 2014
Tifoseria e scommesse
Tifoseria spontanea ma anche organizzata. Personaggi mitici come "Vicé u pazzu" o come "Pinu u tascio" capaci di imporre funerei silenzi di contestazione o di partecipare a pieno titolo al dibattito sportivo del lunedì. Quante gioie ai tempi di Ignazio Arcoleo, allenatore palermitano del Palermo "dei picciotti", una squadra entusiasmante in serie B, con tanti palermitani in organico, come Giacomo Tedesco, Masino Pisciotta e Tanino Vasari, solo per citarne alcuni.
venerdì 4 aprile 2014
Luca Toni e i cori della tifoseria rosanero
Da quando è stato costruito lo stadio a Palermo il cuore del tifo rosanero è rappresentato dalle curve. Che un tempo si chiamavano: una "curva lato Mondello – oggi Curva Nord" e una "curva lato Palermo – oggi Curva Sud". Tornando indietro con la memoria, dal "Barbera" sono passati migliaia di giocatori che hanno lasciato il segno nella storia del Palermo Calcio: da Sukru e Vycpalek, a Bronée e Gomez, Troja e Arcoleo, fino ad arrivare ai giorni nostri: Vasari, Corini, Zauli, Toni, Miccoli e l'italo-brasiliano Amauri. Tanti campioni che hanno coronato il sogno di tutti gli sportivi palermitani: giocare col Palermo in serie A.
sabato 29 marzo 2014
Andiamoci allo stadio!
"Palermo è forte e vincerà. E noi vogliamo la serie A. I Warriors, Brigate Rosanero, siamo forti e vinceremo!" Sono le prime strofe dell'inno (non ufficiale) del Palermo calcio, datato 1991, inciso e interpretato dall'indimenticabile duo artistico formato da Giovanni Alamia e Tony Sperandeo. E quando si parla di calcio, a Palermo siamo tutti esperti, o meglio tutti allenatori, come se in panchina dovesse andarci un tifoso qualsiasi al posto dell'allenatore di turno. Ma è l'ambiente che vale più di qualsiasi schema di gioco, di qualsiasi scambio di calciomercato. E l'ambiente migliore per il tifoso rosanero è lo stadio. Teatro di mille battaglie (sportive) fatte di gioie e dolori (sportivi) dopo essersi chiamato per anni "Favorita", adesso lo stadio di Palermo è intitolato al "Presidentissimo" Renzo Barbera.
lunedì 17 marzo 2014
Le nozze di Silvio e Francesca
Silvio Berlusconi e Francesca Pascale presto sposi? Secondo il quotidiano ischitano "Il Golfo", che nei giorni scorsi ha "sparato" la notizia, pare proprio di si, a testimonianza del titolo apparso sul giornale: "Berlusconi e la Pascale pensano al matrimonio. Ischia sembra essere la scelta finale". Fondata o meno, la notizia già ha fatto il giro del web finendo sulle pagine dei rotocalchi. Noi però l'evento abbiamo deciso di raccontarlo a modo nostro.
Innanzitutto se questo matrimonio s'ha da fare sarebbe Don Verzè a doverlo celebrare. Il parroco manager direttore dell'ospedale San Raffaele di Milano, amico fidato di Berlusconi, tornerebbe apposta dall'aldilà per celebrare il matrimonio dell'anno. Scherzi a parte. Veniamo ai dettagli. Il Cavalier Berlusconi indossa un vecchio frac nero, come quello di Domenico Modugno, anzi proprio quello di Domenico Modugno, che ha "un cilindro per cappello, due diamanti per gemelli, un bastone di cristallo, la gardenia nell'occhiello e sul candido gilet, un papillon, un papillon di seta blu" e arriva a bordo del suo cavallo preferito soprannominato Silvio Stallone.
Innanzitutto se questo matrimonio s'ha da fare sarebbe Don Verzè a doverlo celebrare. Il parroco manager direttore dell'ospedale San Raffaele di Milano, amico fidato di Berlusconi, tornerebbe apposta dall'aldilà per celebrare il matrimonio dell'anno. Scherzi a parte. Veniamo ai dettagli. Il Cavalier Berlusconi indossa un vecchio frac nero, come quello di Domenico Modugno, anzi proprio quello di Domenico Modugno, che ha "un cilindro per cappello, due diamanti per gemelli, un bastone di cristallo, la gardenia nell'occhiello e sul candido gilet, un papillon, un papillon di seta blu" e arriva a bordo del suo cavallo preferito soprannominato Silvio Stallone.
martedì 4 marzo 2014
Politica e Pallone. Così diversi, così uguali...
Ho sempre pensato che i partiti politici, a mio parere, sono come le squadre di calcio. Gli elettori non sono tali ma tifosi. Deputati e Senatori della Repubblica sono come i calciatori. Montecitorio ha le curve e la tribuna come uno stadio dove si espongono gli striscioni e si protesta come gli ultras (mancano solo fumogeni e petardi e lo show è completo). Basti pensare ai 'lenzuoli' apparsi qualche settimana fa tra i banchi di una parte dell'opposizione, contro l'ormai ex esecutivo Letta (che poi è molto simile, se non identico, a quello Renzi, salvo qualche cambio al vertice di un dicastero qualsiasi).
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