sabato 17 maggio 2014

Mozzarella a tradimento

Il signor Bonaventura, cuore caldo e testa dura decide con la moglie, Assunta Precaria, di andare a cenare in una notte di luna caprese al ristorante di Totò Sapore, dove la casa consiglia i piatti tipici della cucina partenopea: scialatielli, friarielli, sfogliatelle, babà e a'pizza. Bonaventura, cavaliere con i vizi ma senza virtù, stasera non bada a spese, spinto com'è dall'amore in questa notte di luna caprese, che è anche occasione di una ricorrenza speciale: l'anniversario di matrimonio. 

Un matrimonio ricco di felicità e di figli: ben quattordici, sette maschi e sette femmine, che per ricordarseli tutti mamma e papà imitano l'allenatore di calcio quando stila la lista dei convocati per la partita di campionato. Manco dovessero lottare per vincere lo scudetto. Ormai però è diventata una pura formalità chiamarli insieme per andare a tavola. Loro arrivano in fila per due come si fa a scuola, o ancor meglio in fila indiana uno dietro l'altro, per la gioia di mamma e papà. Questa è una storia per palati fini perché in fin dei conti non è di una dinastìa che stiamo parlando ma dei gusti particolari di questa a tavola.

Dunque l'atmosfera è romantica a lume di candela, lassù nel cielo brillano le stelle ma i grilli non saltano tra i tavoli posti su una distesa di prato verde, dove nascono speranze di Morandiana memoria. I ragazzi non hanno dato retta al Gianni nazionale bensì al rocker emiliano Luciano Ligabue, che, per bocca del cameriere intento a prendere le ordinazioni, alla domanda di papà sui suoi ragazzi, risponde con un “I ragazzi sono in giro”. Sfortunatamente il jingle musicale non parte anche se, vista la nota romantica della serata ci vorrebbe Peppino Di Capri con lo “Champagne” da mettere in frigo, roba da far girare la testa. E via con le ordinazioni. Lui chiede una "Caprese" con basilico fresco, lei una pizza "Margherita", la regina delle pizze. Serviti i piatti in tavola, per la sala si espande un profumo inebriante, complice dei due commensali. L'intesa è perfetta. La signora taglia il primo trancio di pizza. “Sta pizza è 'na schifezza, la mozzarella fa acqua da tutte le parti. E'adultera!” esclama la moglie. Qualcosa non va, il marito è incredulo: “Come, Assunta? Volevi dire che ci hanno messo la mozzarella adulterata?” Quindi la moglie è irremovibile: “Senti a me, Gennà chista è 'na mozzarella a tradimento”. Adesso a pensarci bene era meglio si tu vulive a' pizza cu 'a pummarola 'ncoppa, 'a pizza e niente cchiù.


Sabino Bisso

Fonte: GIORNALE DI SICILIA 13-05-2014, pagina 8. La mozzarella di bufala era solo una...bufala 

19 commenti:

  1. Ehilà Sabino, ho letto questo pezzo e come per il precedente ho avuto un problemino: non riesco a capire la notizia fino in fondo. Leggendo le fonti magari sarebbe chiaro, però per esempio questa volta è cartacea e mi verrebbe un po' difficile. Perché non inserire di più in merito alla notizia? A rileggerti.

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    1. L'articolo racconta che alcuni distributori si erano lamentati con un'azienda di Caserta perché avevano scoperto la presenza di latte vaccino (di mucca) nel prodotto. L'indagine sulla mozzarella adulterata è partita da un incidente sul lavoro, accaduto nel febbraio 2011 nel caseificio quando un operaio perse le dita della mano destra lavorando a un macchinario che taglia in porzioni la mozzarella. I carabinieri scoprirono che l'incidente fu causato dalla rimozione di sistemi anti-infortunistici nella macchina per ottenere una produzione più veloce che bypassasse i sensori di sicurezza. Il latte utilizzato (sia di bufala che di mucca, cosa assolutamente vietata) non veniva sottoposto ad un previsto autocontrollo sanitario, risultando, attraverso un controllo a campione, con una carica di batteri duemila volte superiore alla norma, tale da ritenere il prodotto finale potenzialmente nocivo per la salute pubblica. E' stato accertato inoltre, che la stessa azienda campana acquistasse dall'estero in particolare da Polonia, Ungheria e Francia, Ungheria delle partite di latte e cagliata scadente, celandone la provenienza con l'alterazione dei documenti di trasporto.

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  2. "Il signor Bonaventura, cuore caldo e testa dura"... ahahaah! Come non si può apprezzare un incipit così? :DD

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  3. Adoro la mozzarella di Caserta, tenuta nelle scatole di polisterolo, che ho avuto la fortuna di gustare calda...la fine del mondo! Ahimè l'uomo distrugge tutto per il potere danaro. Bravo a Sabino che mette in luce certe notizie.
    Nina

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    1. La mozzarella di bufala campana è patrimonio gastronomico italiano, noto in tutto il mondo. Bisogna saperla fare. Niente taroccamenti tipo 'Parmesan', il cugino cattivo del Parmigiano Reggiano.

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  4. ahahah, sto pezzo mi ha ricordato certe cose di Frassica, è un collage di cose varie, Sabino fa un gran melting pot che funziona.
    La Morandiana memoria però.... azz, ci sono arrivato adesso, non Morandi Giorgio ma Gianni.. ora ci siamo
    bravo SAb
    gd

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    1. Grazie Giorgio, i tuoi complimenti sono una grossa soddisfazione per me.
      I due Morandi sono grandi artisti, ognuno nel suo campo, Giorgio nella pittura, Gianni nella musica. Saranno parenti di vecchia data a loro insaputa?

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    2. è vero, ora che l'hai detto, GD, anche a me ricorda le battute di Frassica che spara senza fermarsi e senza mai cambiare tono di voce.
      ahahah

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    3. Anch'io ero caduta nell'equivoco morandiano e mi stavo chiedendo cosa ci azzeccasse. Deformazione pittorica. :-)

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  5. Io ho apprezzato il pezzo, ho capito le battute e anche il "morandiana memoria".
    Bravo.
    L.I.

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  6. Ciao Sabino. Il pezzo è scritto benissimo e anche esilarante, la cosa che non capisco è se la sig.ra era seccata perchè la mozzarella era adulterata o alterata a Tradimento... si capisce che qua qualcosa a Napoli hanno combinato con tutta la diossina e la mozzarella. Bravo!

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  7. Pezzo divertente come Sabino sa fare, da intenditori e riconoscitori di bufale.

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  8. Quanto mi piace la 'luna caprese' lattiginosa come la mozzarella! Pezzo davvero divertente, bravo Sabino.

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