sabato 28 giugno 2014

La disfatta

Ci sono tutti i presupposti per riuscire nell'impresa. Siamo forti, sicuri di noi, senza paura. Abbiamo superato avversari quotati e siamo inciampati su avversari apparsi più difficili del previsto. Siamo convinti che possiamo farcela. Un intero popolo ci chiede un ultimo sforzo per coltivare il sogno. L'occhio cade sull'arbitro, che fischia. Lui, si spera, sia imparziale. Inizia il duello, l'ultimo decisivo per andare avanti. In campo siamo lenti e inconcludenti ma dalla nostra parte abbiamo la possibilità di puntare su due risultati a nostro favore. Perdere sarebbe drammatico, l'equivalente di una disfatta.

sabato 21 giugno 2014

Caro pigiama

Caro pigiama, dove ti ho messo. Esci fuori dal quel cassetto. Stai nascosto sotto il cuscino, riscaldami quando dormo supino. Pigiama disegnato coi rigoni o che sta su con le bretelle. Quale scelgo per questa notte dipinta di stelle? Con la maglia o con la giacca, in pantofole e steso sul divano, alla tivù guardo un film italiano. Ricordo quando rimasi fregato in quel negozio dove ero stato. Ne avevo scelto uno a scatola chiusa senza guardare né il prezzo né il modello. Pensai sarà nuovo, che bello, e invece trovai un color verde pisello. A prima vista rimasi scioccato, forse era meglio scartare un colore diverso e dal prezzo scontato. Non mi importa né quanto né come, se sono vestito da te sotto il mio piumone. La coperta è corta, il pantalone pure. C'è caldo stasera nelle stanze oscure. Adesso è tardi teniamoci a braccetto, caro pigiama, insieme andiamocene a letto. Un'ultima cosa. Abbassa i riflettori, fa' piano coi rumori, andiamo e buonanotte ai suonatori. 

Sabino Bisso


sabato 14 giugno 2014

Sogno Mondiale. Alla fine siamo tutti italiani

Quando si pensa all'Unità d'Italia è facile rievocare le gesta di Giuseppe Garibaldi, datate 1861. Adesso nel Terzo Millennio, come già nel Secolo scorso, l'idea di Italia Unita assume le sembianze di undici uomini in maglietta e calzoncini: la Nazionale azzurra di calcio, conosciuta anche come Club Italia. Eh già ci vuole poco per mettere tutti d'accordo e quando in campo si vedono le maglie azzurre torna a rinvigorirsi l'orgoglio italico. Non c'è alcun tipo di appartenenza sportiva che tenga al confronto con la Nazionale. Perché all'italiano medio gli puoi dare del milanista o anche dell'interista, dipende dalla squadra del cuore, ma la Nazionale no. Non ti azzardare a 'toccargli' la Nazionale altrimenti sono very guai, altro che Uruguay. Soprattutto quando si giocano i campionati mondiali di calcio, l'italiano medio si esalta anzi di più: si trasforma. Vuole contemporaneamente tifare, giocare e decidere la formazione e i cambi da effettuare. Rossi, Altobelli e Graziani? Oppure Totti, Del Piero e Toni? La storia non si cambia. Siamo stati Campioni del Mondo anche con questi giocatori in due epoche diverse, nel 1982 e nel 2006 anche se nell'albo d'oro i titoli mondiali sono quattro ma le prime due volte non se le ricorda nessuno, essendo figlie degli anni '30 arrivate a cavallo delle due Guerre Mondiali.


sabato 7 giugno 2014

La monachella

Alla fine è stato un Giubileo per lei che da perfetta sconosciuta ha stupito la giuria e le ha suonate di santa ragione ai suoi sfidanti. L'avevano snobbata tutti anche chi fa il cantante professionista. Lei però non si è lasciata impressionare e senza paura ce l'ha fatta. La monachella è ancora lì. Sul palco lascia tutti a bocca aperta, per il suo stile dolce e determinato. Ha un modo di cantare eccellente. E' giovane e intraprendente. Non teme nessuno, il Padre Nostro l'assiste dal regno dei cieli. E lei canta come fosse un usignolo. L'obiettivo è uno: conquistarsi la notorietà eterna, almeno fuori dai confini paesani perchè al caro paese natìo tutti la conoscono e fanno il tifo per lei. La sfida è difficilissima contro avversari tosti che sognano lo stesso premio: un contratto come corista di cerimonie importanti all'ombra del Cupolone sponsorizzato dalla "Pasta del Vaticano" per denti così bianchi che più bianchi non si può. Inizia la sfida: il giudice di gara è niente meno che don Buro, esperto di canti gregoriani della Confraternita di San Vittore. Dinanzi a lui hanno cantato in tanti per diventare testimoni di giustizia. E la giustizia a volte è sommària altre meno. I finalisti sono quattro. La monachella, il fraticello, la crocerossina e l'alpino.